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Una frase semplice, che racchiude in sé una profondità di pensiero straordinaria e una raffinatissima conoscenza della vita.
Chaplin ci fa comprendere la complessità dell’esistenza. Il suo è un invito rivolto a ciascuno di noi per superare una visione parziale e limitata della vita, troppo focalizzata sui singoli eventi, spesso difficili e dolorosi.
La vita può apparire ai nostri occhi come una successione ininterrotta di tragedie, ma Chaplin suggerisce di adottare una prospettiva diversa, conosciuta come “campo lungo.” Dobbiamo imparare ad allontanarci emotivamente e temporalmente dagli eventi, osservandoli da una certa distanza, come se fossimo spettatori di un film. Da questa nuova prospettiva, i singoli episodi, pur mantenendo la loro carica emotiva, si inseriscono all’interno di una narrazione più ampia, e di una storia che si sviluppa nel tempo. Il valore della prospettiva è di riuscire a cogliere i nessi causali tra i fatti, a comprendere come anche le esperienze negative contribuiscono alla nostra crescita e sono maestre di vita.
Chaplin ci invita a vedere la vita come un viaggio e ci aiuta, dove possibile, a relativizzare i problemi, guardando alle difficoltà come sfide da superare e non come drammi ineluttabili.
La vita è fatta di alti e bassi, di gioia, serenità, inquietudine e dolore. Da questa affermazione di Charlie Chaplin possiamo cogliere un atteggiamento mentale da coltivare: l’invito ad aprirci e guardare alla vita con uno sguardo empatico e compassionevole.
Così il maestro spiega che, anche nei momenti più bui, è possibile trovare quella speranza e forse quella spesso impalpabile felicità che, comunque, è la meta da raggiungere.

© Sintesi Dialettica – riproduzione riservata

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