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L’idea di una scuola fatta di progetti e la scarsa attendibilità delle prove INVALSI sono due facce della stessa medaglia.

A scuola l’alunno deve acquisire conoscenze e imparare a stare in società: in breve, la scuola istruisce e educa. Un luogo di così fondamentale importanza, invece, se fatto solo di progetti diviene una sorta di officina tecnica che scarta la formazione della persona.

Le prove INVALSI sono modellate sulla stessa logica della scuola per progetti. In primo luogo, non valutano adeguatamente il valore del lavoro del docente, il quale tende a modellare la didattica sulle “abilità” e le “competenze”, di fatto nozionistiche, richieste dall’INVALSI. E ciò trasforma la didattica in un complesso di nozionismo e risposte mnemoniche che, lo dico con una certa retorica, scartano completamente ogni umanesimo.

Gli insegnanti svolgono un’attività da burocrati, e la professione di noi docenti si avvilisce, immiserendo l’intero universo scolastico.

Un quiz a risposta multipla non tiene conto dello sviluppo cognitivo e della crescita personale, ma tende a fabbricare una sorta di pensiero livellato, un pensiero senza sentimento e ragionamento, quindi privo di cultura.

La scuola per progetti va esattamente nella stessa direzione. La colpa è da attribuirsi ad una serie di cosiddette riforme che hanno trasformato la scuola nel luogo in cui, di fatto, incredibilmente, si mortifica la didattica rendendo l’alunno, essere umano giovane, in crescita e formazione, di fatto non una priorità.

La scuola di valore, non la fanno i soldi, ma gli insegnanti qualificati che ogni giorno lavorano nelle aule e non quelli che fabbricano progetti. Bisogna puntare su una scuola che formi cittadini istruiti e prepari al futuro le nuove generazioni affinché siano in grado di scrivere un tema d’italiano, leggere con consapevolezza, sviluppare la curiosità, saper risolvere un problema, commentare un articolo, ascoltare e comprendere un dibattito, un libro, un fenomeno, altrimenti ci troveremo, come già in ampia parte ci troviamo, nel regno dell’an-alfabetizzazione. Con grave rischio per la democrazia.

© Sintesi Dialettica – riproduzione riservata

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