Abituare i bambini a visitare luoghi d’arte dà loro gli strumenti, anche linguistici, per creare la propria coscienza critica. Sembra una frase fatta, ma non è così. Io sono un insegnante e vedo con i miei occhi che i bambini, nei nostri luoghi d’arte, sviluppano la propria creatività e il senso del bello. La visita al museo, inoltre, rappresenta un ottimo strumento per accompagnare lo studio di alcune materie e consente ai bambini di vivere un’esperienza più diretta dell’istruzione. Inoltre, permette di familiarizzare con il luogo-museo generando una consapevolezza anche sentimentale sul patrimonio culturale del proprio Paese.
Il senso dell’armonia è fondamentale del percorso educativo dei bambini. La cura dell’estetica aiuta i bambini a scoprire le proprie abilità e i propri sogni. Visitare i musei è un’esperienza pratica e concreta, che permette ai piccoli di confrontarsi con il mondo del passato, scoprire tradizioni perdute, mettersi in relazione con gli altri e anche manifestare le proprie passioni e i propri interessi. Non è mai troppo presto per iniziare. Se anche i più piccoli si portano al museo con regolarità, per loro diventerà un’abitudine, come quella di andare al parco. Oggi molti musei prevedono percorsi, laboratori, attività e visite guidate, dedicate proprio ai bambini di ogni età per permettere loro un’esperienza motivante e positiva. Rivolgersi ai piccoli è importante perché saranno i visitatori e divulgatori futuri. In questo senso, è fondamentale riuscire a rendere coinvolgente questa loro esperienza. Il segreto sta nel farli divertire e nel saper organizzare il tempo con loro. Questa esperienza va costruita sulle emozioni. Solo così potrà divenire un elemento educativo che ricercheranno sempre, nella loro vita. La bellezza, unita alla cultura, stimola e rafforza la fantasia e la nascente forza di giudizio. Solo in questo modo trasmetteremo l’amore per l’arte anche ai nostri figli. La bellezza per i bambini è diversità, è la libertà di fare qualcosa di inaspettato. Insomma, la visita al museo non deve tradursi in una noiosa passerella davanti a teche e vetrine, ma deve coinvolgere, confrontare, stimolare, emozionare.
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