Il 16 settembre 2022 è mancato Antonio Pieretti, docente emerito di filosofia teoretica presso l’Università di Perugia. Per ventiquattro anni è stato preside della facoltà di filosofia e, nel biennio 2011-2012, prorettore dell’Ateneo. Celebre studioso di Agostino e Wittgenstein, la sua risonanza nel panorama filosofico è stata riconosciuta e apprezzata sia a livello nazionale che internazionale. Antonio Pieretti era il mio professore, colui che mi ha accompagnata e guidata dal primo giorno fino al conseguimento del dottorato di ricerca.
Con il pensiero che segue intendo ricordarlo parlandone a chi non ha avuto modo di conoscerlo. Sono grata per aver avuto il privilegio di essere stata sua allieva ed auguro a tutti i ragazzi di incontrare, durante il loro percorso di studi, qualcuno che somigli a lui.
Filosofia significa amore per il sapere. La capacità di amare è innata nell’uomo, il desiderio di conoscere è allo stesso modo insito nella sua natura. Tuttavia, non è scontato l’esercizio dell’amore per la conoscenza, occorre che esso sia suscitato nell’animo dell’uomo dall’incontro con l’altro. È l’altro, inteso come alterità, altrui rispetto all’io, colui che suscita questo desiderio, che causa il sentimento d’amore per il conoscere. L’altro è il maestro. Il maestro è la chiave affinché il pensiero possa scoprire ed esercitare la propria libertà, è colui che riesce a far volgere lo sguardo, è colui che appassiona, è creatore di pathos ovvero che è capace di provocare estasi e partecipazione sia a livello estetico che affettivo. Il mio amore profondo per la filosofia è il risultato dell’insegnamento del maestro che ho incontrato durante il mio percorso. Mi sono iscritta alla facoltà di filosofia perché desideravo conoscere e amare, questo germoglio è fiorito in me durante la prima lezione di “Istituzioni di Filosofia Teoretica”.
«Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta», «In ogni cosa si deve filosofare, non si può non filosofare», «Non si entra e non si esce dalla filosofia». Attraverso le pagine di Platone, Aristotele, Hegel, attraverso le parole del maestro ho sentito di appartenere a lei, alla filosofia. Da lì, grazie a lui, è iniziata una vita che tutt’ora perdura. Il professor Pieretti è stato per me il maestro. Grazie a lui ho sentito mia la filosofia, mi ha insegnato ad appassionarmi, mi ha guidata nella conoscenza con risolutezza e affetto. È stato una presenza costante, un punto di riferimento, un pensatore da ammirare e da cui trarre ispirazione. Le mie parole sono state sempre piene di lui, e ciò sarà finché avrò voce, finché avrò da scrivere, finché avrò da insegnare, finché avrò da filosofare. Ciò che so e ciò che aspirerò a conoscere, ciò che desidero trasmettere, oggi, ai miei studenti è frutto di ciò che lui ha seminato in me. E l’eterno ritorno si realizzerà e la morte non avrà vittoria di fronte all’eternità di un insegnamento che toccando un animo ne toccherà altri cento, e così, all’infinito.
«La rassicurazione è la base dei nostri sistemi filosofici, vogliamo conoscere per esorcizzare la fragilità che ci contraddistingue: al di là di ogni presa di posizione e di mille certezze, c’è una sostanziale consapevolezza della nostra fragilità». Antonio Pieretti – Appunti di Filosofia Teoretica.
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