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Perché portare la filosofia in classe? Occorre piuttosto chiedersi “perché non farlo?”, ma non perché vanno di moda i filosofi, ma perché si ha fiducia che il metodo filosofico possa costituire un ottimo percorso per studenti e docenti.

I bambini, anche se può sembrare strano, sono più vicini alla filosofia perché sono ricchi di curiosità, di meraviglia, di sorprese, sono liberi di domandare, senza preconcetti. Nell’immaginario collettivo, la filosofia è considerata difficile, per i grandi, impossibile da far capire ai piccoli. 

Un’attività ludica e conoscitiva può essere guardare un proprio compagno come se questi fosse uno specchio: fissarsi e guardarsi dentro. Oppure dare vita a oggetti e renderli protagonisti. Altro esperimento potrebbe essere proporre frasi dei grandi filosofi e costruirvi una spiegazione credibile con più soluzioni e poi scegliere quella convincente. Ad esempio, la massima socratica “so di non sapere”. 

Scoprire le reazioni dei bambini di fronte ai pensieri filosofici è una esperienza straordinaria e sorprendente. Da essi scaturiscono risposte molto originali. Ecco, questo è un modo semplice per giocare con la filosofia. È un divertimento per i piccoli allievi e una grande rivelazione pedagogica per i docenti. 

Occorre far capire, prima ai genitori, e poi ai bambini, che la filosofia non è altro che il modo di comprendere la vita in una maniera più ordinata, avere una sorta di buon senso che ci guidi verso la soluzione dei nostri problemi quotidiani. 

L’esercizio filosofico aumenta le capacità di dire, pensare, ascoltare e ragionare con la propria testa. E poiché lo si può fare sin dall’infanzia, con grande coinvolgimento e divertimento per i bambini e l’insegnante, perché non farlo? Esperienze e conversazioni fuori dal comune, nella scuola primaria, se attuate, con la ricerca di risposte, sollecitando i bambini a pensare e a ritrovarle in se stessi e ad esprimersi liberamente, potrebbe soltanto accrescere il modo di maturare, nel pensare. Solo in questo modo gli allievi si sentono partecipi, attivi, parte integrante di una lezione fuori dalla norma. 

Insegnare filosofia ai bambini consente di sviluppare il pensiero critico, aumenta la capacità di esprimersi, sviluppa la capacità all’ascolto e il rispetto altrui. Inoltre, sviluppa in essi il senso di appartenenza alla comunità, di tolleranza verso l’altro, insegna a saper pensare a vivere con e tra gli altri. Ecco, questo potrebbe essere un buon pretesto per cogliere il senso di ciò che si fa e il bambino potrà notare tali differenze perché dotato di fantasia; e la fantasia è libertà. Noi possiamo essere prigionieri fisicamente ma la fantasia resterà sempre libera. La magnifica canzone di Toquinho “Acquarello” è un buon filo conduttore per dimostrare come un semplice disegno possa mettere le ali e uscire fuori dagli spazi fisici. È necessario incoraggiare il bambino a fare domande, e rispondere a quelle domande in modo diretto e chiaro. 

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