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Ognuno di noi ha, potenzialmente, una “piazza di spaccio” di sostanze stupefacenti in tasca. Di questo dobbiamo esserne sempre consapevoli, soprattutto per comprendere i rischi a cui sono esposti i giovani.

Per tutelare i nostri ragazzi è necessario non solo conoscere le droghe, gli effetti e i metodi di spaccio, ma anche interrogarsi sulle false informazioni e motivazioni che portano una ragazza o un ragazzo a cercare nelle sostanze psicoattive nuovi stimoli e nuove esperienze, per individuare le azioni preventive, anche sociali, più efficaci.

Nel web sono sempre più operative “nuove piazze di spaccio”. La loro novità non deriva soltanto dalla presenza di “spacciatori on line”, sempre attivi, ma soprattutto dalla pericolosa e facile possibilità di acquistare qualsiasi tipologia di droga, semplicemente utilizzando uno smartphone e ricevendo direttamente la sostanza a casa, via posta.

“On line” vengono spacciate principalmente le pericolose droghe sintetiche e le nuove sostanze psicoattive. Organizzazioni criminali transnazionali preparano in laboratorio sostanze stupefacenti sempre nuove, producendone di pericolose non solo per chi le assume ma anche per la collettività.

Quali stimoli e nuove esperienze vengono maggiormente ricercati nelle droghe sintetiche?

Secondo i dati riportati nella “Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2021”, le pericolose nuove sostanze psicoattive (NPS) e le droghe sintetiche risultano essere le sostanze stupefacenti maggiormente utilizzate dai giovani, dopo la cannabis.

Tra le droghe sintetiche ancora molto in uso, sebbene in diminuzione rispetto ai primi anni 2000, troviamo la “storica” MDMA (3,4-metilendiossimetamfetamina) una delle prime droghe sintetiche, definite di “tipo ricreativo”, comparse sul mercato tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso. È conosciuta con il nome di “ecstasy”, venduta nel mercato clandestino principalmente sotto forma di pasticche colorate da ingerire, oppure sotto forma di “francobollo” da applicare sotto la lingua.

Gli utilizzatori della MDMA, un composto di sintesi tra una droga allucinogena ed un’amfetamina, cercano in essa sensazioni di eccitazione e benessere fisico generale, con un’amplificazione delle sensazioni, al fine di aumentare, a livello psichico, quando sotto effetto, le capacità relazionali, l’empatia e la confidenzialità con chiunque stia vicino, anche se sconosciuto. Tali effetti, però, espongono l’assuntore a concreti rischi di abuso, coercizione o circonvenzione da parte di male intenzionati, determinando sempre un’alterazione delle percezioni sensoriali, non facendo percepire nemmeno la stanchezza, la fame, la sete ed il dolore, con forti ripercussioni anche sull’intero organismo.

Nei primi anni 2000 è stata prodotta e immessa sul mercato un’altra pericolosa droga sintetica con effetti stimolanti: la MDPV (3,4-metilenediossipirovalerone), sostanza stupefacente che può essere inalata, ingerita o iniettata. Gli utilizzatori della MDPV in essa cercano un’azione eccitante simile all’anfetamina ed alla cocaina, ma notevolmente amplificata. Tale sostanza non solo conduce ad iperattività incontrollata, con tachicardia ed un aumento della pressione sanguigna, sintomi che possono rivelarsi molto pericolosi per gli assuntori, ma a livello psichico induce, molto spesso, comportamenti violenti e brutali a tal punto da essere soprannominata, a livello mediatico, “la droga degli zombie” o “la droga dei cannibali” perchè il concentrato di potenza allucinogena scatena gli istinti più bassi.

A tal proposito è opportuno evidenziare come spesso le stesse organizzazioni criminali, soprattutto di tipo mafioso, forniscano sostanze stupefacenti altamente stimolanti a persone che, per conto del sodalizio criminale, devono compiere omicidi o altri crimini efferati. Gli effetti psicoattivi di tali droghe, infatti, inibiscono la percezione della paura, della stanchezza e dello stress in chi deve commettere atti di estrema crudeltà.

La MDMA e la MDPV, come tutte le droghe sintetiche e le nuove sostanze psicoattive sono spesso “sponsorizzate” da informazioni non corrette e appositamente fuorvianti, artatamente diffuse dagli stessi produttori e trafficanti. Ad esempio, molte persone ritengono che le droghe sintetiche non creino dipendenza come le altre sostanze stupefacenti, oppure che non danneggino la salute di chi ne fa uso, specialmente se assunte sporadicamente, oppure che producano solo effetti di breve durata. La realtà è ben diversa in quanto la statistica e la cronaca, purtroppo, evidenziano come la pericolosità di tali sostanze siano elevatissime, talvolta con effetti prolungati nel tempo e spesso letali, anche a seguito di una sola prima assunzione.

È necessario contrastare tale circuito di distruttiva disinformazione con un approccio culturale innovativo e accattivante, incentrato su un sistema preventivo in grado di rispondere concretamente al disagio ed allo stato di malessere psico-fisico che, talvolta, inducono i giovani, ma anche tanti meno giovani, a ricercare nelle droghe nuovi stimoli, pur consapevoli della loro artificialità e pericolosità. È urgente e necessario rendere consapevoli i ragazzi circa la reale importanza del loro essere unici, originali e irripetibili, dei loro talenti e, soprattutto, della grande possibilità che ognuno di noi, cittadino del mondo, ha di vivere la propria vita pienamente, scoprendone l’infinita bellezza e assaporando ogni momento ed ogni incontro, senza andare alla ricerca di pericolosi surrogati. Sproniamo i nostri ragazzi ad essere generatori di relazioni, stimoli, emozioni, sogni autentici, per costruire una comunità in grado di respingere i surrogati di libertà e felicità e i loro spacciatori.

*l’autore è Ufficiale Superiore dell’Arma dei Carabinieri, esperto in nuove sostanze psicoattive vendute “on line” e in politiche antidroga.

© Sintesi Dialettica – riproduzione riservata

 

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