«Noi che abbiamo l’anima, moriamo più spesso»
Emily Dickinson

Cosa vuol dire avere un’anima? Per Emily Dickinson, possedere quella sensibilità, comprensione, empatia, profondità che ti fa soffrire di più rispetto a chi è indifferente o cinico o insensibile.

Ecco cosa intende la grande poetessa statunitense: percepire la bellezza e partecipare del dolore altrui, del dolore che ferisce il mondo.

Di qui, la domanda necessaria: avere un’anima significa essere vulnerabili? La sensibilità ti porta solo a soffrire oppure ti permette di vivere veramente?

Non è forse una possibilità di vivere con autenticità? E, in questo senso, chi soffre ma continua a combattere, non è forse più forte di chi non sente, non prova, e combatte solo per sue pulsioni che non badano a ciò esse lasciano al loro passare?

Vi chiedo questo: siete veramente sensibili o lo dite solo per fare scena? Siete forti e sensibili o agite con la miserabile crudeltà del fragile?

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