Lo stupro è un abuso sessuale violento, non condiviso, ottenuto con la forza fisica e con gravi minacce che l’aggressore rivolge alla vittima che si oppone ad un atto criminale che viola gli spazi personali e l’intimità di chi lo subisce.

È un crimine efferato che la vittima ha difficoltà ad affrontare, sentendosi inadeguata a reagire ad un atto, spesso imprevedibile, depersonalizzante e disumanizzante.

Le vittime più frequenti di violenza sessuale sono donne giovani, di età compresa tra 17 e 24 anni, molte delle quali conoscevano già il loro aggressore, una figura totalmente insospettabile come un collega di lavoro, un compagno di studi, un amico di famiglia, e persino un familiare.

Gli aggressori, di solito, sono giovani maschi senza esperienze sessuali precedenti e spesso con una storia di alcolismo, abuso di sostanze stupefacenti, comportamenti criminali e ostilità rabbiosa senza controllo, con un forte desiderio di sopraffazione e di offendere ed umiliare le proprie vittime.

Anche gli uomini possono essere vittime di violenze sessuali che si consumano di solito in ambienti dove sono presenti prevalentemente soltanto maschi.

Essere vittima di violenza sessuale, maschio o femmina che sia, comporta sottostare a violenze fisiche, anche non sessuali, e a minacce urlate soprattutto contro donne non consenzienti.

Le donne costrette a subire questa terribile violenza, spesso consumata in ambiente domestico, teatro della maggior parte dei crimini, di solito si colpevolizzano poiché ritengono che avrebbero dovuto prestare più attenzione a particolari comportamenti, magari anche apparentemente innocui, ma predittivi di una aggressione assolutamente non prevista considerando che avrebbero potuto contribuire ad evitare l’orrore della violenza subita.

È molto comune incolparsi della violenza subita tanto che le donne a volte rifiutano di sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Le vittime, a causa delle forti emozioni, per il sentimento di colpa, per vergogna e vulnerabilità, non apprezzano i comportamenti di aiuto e di sostegno dei propri familiari, di colleghi, di amici e compagni ritenendoli inadeguati se non addirittura inutili soprattutto quando si limitano a tentativi di far dimenticare l’evento sofferto.

Alla vittima sarebbe di grande utilità un sostegno psicologico che potrebbe, in tempi ragionevolmente brevi, diminuire le probabilità di conseguenze psicopatologiche a lungo termine, sebbene interventi di questo genere spesso vengano visti da chi ne avrebbe bisogno come un ulteriore “rinforzo” alla sua condanna sociale.

Bisogna considerare che l’intervento di uno psicologo offrirebbe alla vittima ciò di cui ha davvero bisogno, cioè il ritorno alla autoconsapevolezza, la fiducia nelle proprie capacità, la memoria e il controllo dei comportamenti.

Dal punto di vista fisico è opportuno che la vittima o i suoi familiari denuncino quanto prima possibile alle forze dell’ordine il crimine subito.

Polizia e Carabinieri provvederanno a trasferire la vittima di stupro in un Pronto Soccorso ospedaliero dove i medici se ne prenderanno cura verificando la presenza di lesioni, emorragie, lacerazioni etc. e anche eventuali infezioni dovute a microrganismi trasmissibili sessualmente.

Con uno stupro il rischio di contagio è davvero elevato e comporta malattie davvero severe tra cui la più comune è la AIDS, ovvero la Sindrome di Immuno Deficienza Acquisita causata dal virus HIV. L’altra patologia molto comune, trasmissibile sessualmente è la Gonorrea detta anche Blenorragia, causata dal batterio gonococco di Neisser o Neisseria. Questa malattia infettiva interessa l’apparato genito-urinario sia maschile che femminile e produce dolore, bruciore, difficoltà di urinare e produzione di secrezioni purulente. Inoltre, la presenza del gonococco nelle donne incinte può causare un aborto o un parto prematuro. La presenza della Neisseria è comunque molto pericolosa anche al momento del parto poiché il batterio potrebbe essere trasmesso al piccolo.

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