«A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane»
Italo CalvinoEra la stagione più bella della vita e non lo sapevamo»
Cesare Pavese
La società insegue l’eterna giovinezza come fosse un potere da esibire; l’ossessione di trattenerla appare come il contrappasso all’incapacità di averla vissuta.
Persino Putin e Xi Jinping, finiti sotto i riflettori globali per l’idea di vivere fino a 150 anni o arrivare all’immortalità, sembrano incarnare questo paradosso.
Calvino guarda alla giovinezza al presente, cogliendone inadeguatezza e incompletezza; Pavese, invece, la evoca dal futuro al passato, come rimpianto di una bellezza non colta.
Con approcci diversi ci vogliono forse suggerire che la vera sfida non è trattenerla ma viverla appieno anche con tutte le sue fragilità? Voi state vivendo la vostra giovinezza? La state rincorrendo? Oppure rimpiangendo?
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