Si parla spesso di emozioni ma cosa si intende con questo termine?
“Emozione” deriva dal latino e–moveo che significa “mi muovo da” ed indica una tendenza, un impulso ad agire come reazione ad uno stimolo. Potremmo definire le emozioni anche come stati d’animo riconoscibili in altri e da altri esseri umani.
Le emozioni sono molteplici e diverse. Le principali e più comuni sono: la gioia, la tristezza, la paura, la rabbia. Ci sono anche emozioni “sociali” come il senso di colpa, l’orgoglio, la gelosia, l’imbarazzo…
Infine, disponiamo anche di emozioni “di fondo”, stati di dolore o di piacere, tensione, malessere, calma, benessere.
Le nostre emozioni hanno una funzione? Frutto di un lunghissimo processo evolutivo, esse fanno parte di un vasto insieme di dispositivi che ci permettono di sopravvivere.
Si ride o si piange, si sorride, ci si sente in imbarazzo etc. in maniera evidente e più o meno uguale in tutti gli esseri umani – come osservò Charles Darwin – i quali dipendono dalle abitudini familiari, dalle diverse culture, dalla classe sociale di appartenenza e da molto altro.
I nostri stati d’animo sono interpretabili soprattutto grazie alle espressioni del volto e questo vale per tutti gli esseri umani. La nostra faccia dispone di muscoli detti mimici che si attivano per produrre, di volta in volta, espressioni congrue con ciò che stiamo provando.
Certamente, accanto alle espressioni sincere di uno stato d’animo, ci sono anche espressioni non sincere, finte, volute, come sanno bene gli attori, i quali in accordo con le esigenze di interpretazione teatrale o cinematografica sanno controllare talmente bene la propria mimica facciale da far sembrare autentiche le diverse espressioni che assumono.
Alla mimica facciale si affiancano i movimenti oculari, le posizioni che assumiamo, i toni di voce e altri segnali che rivelano il nostro stato d’animo a chi ci sta intorno.
Ma ritorniamo alla funzione vitale delle emozioni. Innanzitutto, ad ogni stimolo segue una reazione che, come già detto, è di solito visibile e interpretabile in tutti gli esseri umani e consiste fondamentalmente nelle diverse espressioni del volto (mimica facciale) accompagnate spesso da cambiamenti non visibili come, per esempio, la produzione di molecole, in particolare di ormoni e neurotrasmettitori, che provocano determinati cambiamenti dello stato in cui si trova l’organismo.
Inoltre, si attivano molecole dette “informazionali” che, appunto, informano costantemente, momento per momento, i diversi sistemi del nostro organismo in comunicazione tra loro così da organizzare in modo opportuno un vasto insieme di attività, consce e inconsce, che, naturalmente entro certi limiti, controllano e garantiscono, la nostra esistenza in vita.
Nel lunghissimo processo evolutivo della nostra specie si sono imposti i meccanismi dai quali dipende la nostra coscienza, la nostra consapevolezza. È infatti la coscienza lo strumento evolutivo più recente e sofisticato e da essa dipende la creazione di nuove risposte a situazioni ed ambienti a cui il nostro organismo non è stato preparato.
È dunque fondamentale e utile che ogni essere umano conosca le proprie emozioni e, per quanto possibile, anche quelle altrui, poiché non viviamo isolati ma siamo parte di una società.
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