È possibile insegnare a ‘fare filosofia’ in Italia? È possibile nonostante le indicazioni ministeriali e la manualistica in uso? Sono queste le questioni di fondo poste dall’articolato volume di Massimo Mugnai che rappresenta, al contempo, una disamina della situazione dell’insegnamento della filosofia in Italia, principalmente (ma non solo) nelle scuole superiori, e una presentazione di alcune proposte per una sua riforma. La prospettiva di analisi adottata è quella della messa in discussione della tradizione storicista che ha progressivamente prodotto una riduzione manualistica dell’insegnamento della filosofia. Questa riduzione si nutre infatti di una contraddizione non sempre sciolta dagli autori degli stessi manuali e che si riverbera sull’insegnamento della disciplina: essendo manuali di storia della filosofia, da un lato le teorie filosofiche vengono ricondotte al contesto storico d’emergenza; dall’altro la spiegazione dei nessi interni ai vari sistemi filosofici viene presupposta come data da quella stessa operazione, implicando che la contestualizzazione sia di per sé esplicativa dei nessi concettuali. L’approccio storicista alla filosofia si traduce, quindi, non nello sviluppo del pensiero logico-critico, ma in un esercizio di memoria ed erudizione circa le posizioni dai vari filosofi studiati. A questo approccio, e alle indicazioni dei documenti ministeriali, si sono adeguate le case editrici nell’estensione dei manuali, impattando anche sul modo di insegnare dei docenti. Di contro, e qui si entra nelle proposte di riforma dell’autore, lo sviluppo di un pensiero critico, ovvero di una dotazione di strumenti adeguati a svolgere argomentazioni rigorose, soprattutto in situazioni di incertezza, potrebbe giovarsi o di una lettura meditata e approfondita dei classici, oppure di un lavoro anche manualistico, ma modulato per temi e problemi (logica, etica, epistemologia). L’assunto di fondo, nella costruzione di un futuro manuale di filosofia e nella conseguente pratica di insegnamento, dovrebbe infatti essere quello della possibilità di fare filosofia anche senza un’adeguata conoscenza della storia della filosofia stessa: un insegnamento maggiormente centrato sul dibattito tra le idee, attività ritenuta da Mugnai, a certe condizioni, facilitante l’acquisizione delle famose competenze logico-argomentative, delle quali le stesse indicazioni ministeriali ritengono depositaria la filosofia.
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M. Mugnai, Come NON insegnare la filosofia, Raffaello Cortina Ed., Milano 2023, pp. 214, euro 15,00.